Scaramanzia e insonnia

 


Non sono mai stata una persona scaramantica, non ho mai creduto di poter influenzare gli eventi con le mie azioni o con i miei pensieri.

A., invece, ci crede.  

Quando l’ho scoperto, la cosa mi ha un po’ sorpresa. Fino a quel momento, infatti, ero stata solo abituata alla scaramanzia di mia madre, che si traduceva nell’ invitare una persona in più a pranzo se per caso ci si ritrovava in tredici a tavola.

Alla scaramanzia di A., invece, non ero preparata e, qualche volta, ha creato qualche attrito.

Una mia ingenua affermazione gioiosa come: “Che bello, ci stiamo impiegando davvero poco ad arrivare in montagna, c’è pochissimo traffico!” è stata più volte accolta da A. con occhiatacce impaurite.  

Per un po’, ho cercato di difendere le mie opinioni. “Ti pare che ho il potere di influenzare le cose così?” ribattevo sconvolta. Dopo un po’ mi sono arresa e ho smesso di commentare l’assenza di traffico. In fondo, a me non cambia niente.  

Poi, però, ho scoperto che il meccanismo della scaramanzia, a quanto pare, funziona anche al contrario.

Dopo aver commentato l’assenza di traffico, infatti, mi è capitato di esprimere dei pensieri negativi sulla ricerca del parcheggio. Per anni, questa ricerca è stata per me un momento terribile.

Cercare parcheggio accanto a casa dei miei genitori, infatti, non è solo stancante, è logorante. Non è una scocciatura, ma un’esperienza traumatica, che fa toccare punte di disperazione, soprattutto se sono le due di notte, si gira da tre quarti d’ora e non si trova parcheggio neanche a venti minuti da casa.

Anche adesso, quando devo cercare parcheggio vicino a casa loro, inizio la ricerca pronta al peggio. Quando sono con A. ed esplicito questo mio pensiero, dichiarando da subito: “Sarà difficilissimo trovare parcheggio.”, lui mi fa scendere dalla macchina. “Porti sfortuna” mi dice, e cinque minuti dopo ricompare a casa dei miei genitori, dichiarando di aver parcheggiato lì sotto.

Questo mi ha fatto capire che vanno evitati anche i commenti negativi, per evitare che portino sfortuna.

Ma, allora, non ho capito qual è il meccanismo che regola la scaramanzia. Altero le cose se do voce a un pensiero negativo o a uno positivo? Devo evitare di dire quello che voglio che accada o quello che non voglio che accada?

Non l’ho capito.

E, poi, ho iniziato a pensare di non esserne proprio così immune.

Sto scrivendo mentre sono a letto ed è mezzanotte passata. Alle 21.30 stavo per crollare sul divano. Mi sono alzata, ho lavato i denti, mi sono messa a letto e ho spento la luce. E ho spalancato gli occhi. Sono diventata di colpo sveglia, sveglissima.

È accaduta la stessa cosa ieri mattina, quando ho aperto gli occhi parecchio prima dell’alba e non c’è stato verso di richiuderli.

Ed entrambi gli avvenimenti si sono verificati il giorno dopo aver pronunciato una frase. In una conversazione, ho dichiarato: “Io non soffro di insonnia, non ne ho mai sofferto.”

Se c’è un momento in cui posso iniziare a credere alla scaramanzia, è questo qui.

Ho già passato ore nel letto, con il battito accelerato e la testa che passava in rassegna tutti i miei comportamenti della giornata per scoprire se potessi aver fatto qualcosa che si fosse rivelato negativo per il mio sonno, ma non ho trovato nulla.

Ho letto un libro noioso. Ho spento la luce e l’ho riaccesa un’infinità di volte. Ho provato a ricordare a me stessa che io, in realtà, odio dormire, che a me fa impressione (tutte le informazioni qui) e che, quindi, stare sveglia nel letto dovrebbe essere il mio sogno. La mia testa, però, ha risposto imperterrita: “Se non dormi oggi non dormirai mai più.” E poi: “è colpa tua, hai chiamato la sfortuna dicendo che non soffri di insonnia.”

Eccola qui, la scaramanzia.

Nel frattempo, un gruppo di tifosi del Napoli si è riunito sotto le finestre. A un certo punto, sono partiti i fuochi d’artificio.

È tutta colpa della mia frase.

Solo che, non avendo capito come funzionano i meccanismi della scaramanzia, non ho modo di sapere se possa davvero essere così.

Lo chiederò ad A. domattina.

Nel frattempo, ai tifosi si è aggiunta una festa di compleanno e il vicino ha iniziato a tirare lo sciacquone in maniera frenetica.

 

[La mattina dopo, ovvero poche ore fa, ho chiesto ad A. come funzioni la scaramanzia. È stato lapidario, ma credo esaustivo.

“Le cose rischiose non dirle e basta. Positive, negative, tu non dirle.”]

 

Foto di Benjamin Balázs su Unsplash

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