Pandipanico va in vacanza
Pan di panico va in vacanza per un po’.
Di solito, io non sono molto brava con le vacanze, perché mi
generano un senso di terrore, di cui ho già parlato molte volte. Quando ero
piccola, il senso di terrore era grandissimo, perché, quando finiva la scuola, non
c’era più nulla a regolare le mie giornate. Le ore si trascinavano lente nella
penombra della casa, dietro alle persiane che mio padre ci obbligava a tenere chiuse
per non essere invasi dal caldo. Io, però, avrei preferito il sole, perché
mi avrebbe messo meno malinconia.
In questo vuoto senza confini, un po’ mi rassicuravano i
compiti delle vacanze. Era come se mi dicessero che ero ancora una persona con
un’identità esterna al mondo della casa. Alla fine delle vacanze, ero aspettata in classe, dove avevo
un’esistenza chiara e delineata. Se a settembre, questa identità sui banchi non
mi sembrava una gran fortuna, nel vuoto nell’estate era tutto ciò a cui potermi
aggrappare.
Quando, al mare, passavo le ore dopo pranzo in compagnia
della versione di greco, non ero più così felice dei compiti delle vacanze, ma provavo un forte senso di fastidio, che toccava punte di disperazione
profonda quando una frase sembrava incomprensibile.
Ma, tutto sommato, era sopportabile. E soprattutto, a un
certo punto, intorno alla metà di luglio, mi abituavo al ritmo delle vacanze.
E mi veniva già il terrore per quando sarebbero finite. Ma questa
è un’altra storia.
A poco a poco, nel corso degli anni, le mie vacanze si sono
trasformate, ridefinite, ristrette.
In questo momento, sono una roba informe che non riesco ad
afferrare per bene.
Non hanno un vero inizio e una vera fine.
Mi rendo conto che faccio meno cose del solito, ma poi
riempio il tempo con tutte le altre cose che dovrei fare, e che non ho mai il
tempo di fare. Poi me ne accorgo, rallento, non faccio nulla. Non dura
tanto, però.
E a un certo punto, forse anche a causa del caldo disumano, inizio
ad aspettare che le vacanze finiscano per poter tirare un sospiro di sollievo.
Quest’anno, questa attesa è iniziata prima del solito.
Ho deciso, quindi, di fare una pausa più lunga di altre volte,
per mandare pandipanico in vacanza.
Per raccogliere nuove idee e nuovi spunti.
E per scrivere, al mio ritorno, cose diverse dal solito.
Foto di Arno Senoner su Unsplash
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