Il panico in primavera
Quando mia madre era piccola mia nonna la faceva sempre
travestire da primavera per il suo compleanno. Aveva un vestito fatto con la
carta crespa verde e gialla, un cappello di paglia e un cestino con
dei fiori.
(A Carnevale, invece, le proponeva di vestirsi da farfalla o da paggetto. Mia madre voleva vestirsi da principessa, ma, secondo mia nonna, era una maschera banale. Quando mia madre me l’ha raccontato, da piccola, io le ho risposto che mia nonna aveva ragione e che io non mi sarei mai mascherata da principessa, perché era una maschera stupida.)
Mia madre si mascherava da primavera perché è nata il 21
marzo. Il mio compleanno, invece, è a inizio marzo, qualche settimana prima, ma
da piccola ero convinta, non so perché, che fosse già primavera. Sapevo che ancora
non lo era del tutto, ma mi sembrava così vicina, e mi pareva strano dire: "Sono
nata in inverno”. Non mi sarebbe dispiaciuto in realtà essere nata in inverno,
in una giornata gelata. Invece il mio compleanno sembrava trovarsi in un punto
di mezzo, né primavera né inverno. Non faceva né caldo né freddo ma pioveva
sempre.
Ad un certo punto, però, ho capito che il mio compleanno non era in primavera perché in quel momento dell'anno non sentivo il suo arrivo. Non c'era ancora il suo odore. L'Odore della primavera. È un odore che entra troppo in profondità dentro al naso, pungente ed eccessivamente dolce. Quando lo sento ritorno in un attimo a quando frequentavo le medie.
È mattina, sto andando a scuola, sento l’Odore. È arrivato.
Non so se venga dagli alberi, dai fiori, dall’erba. Non lo so, ma è ovunque. Mi
fa girare la testa. Sono debole, non ho energie, la mattina prima di colazione prendo
un orribile integratore giallo acceso. Ne prendo uno arancione dopo colazione,
lo riprendo anche all’ora di pranzo. Gli integratori sono sul tavolo della
cucina nelle loro scatole colorate, schierati contro la primavera.
L’Odore mi dice troppe cose, mi sussurra che le giornate
sono lunghe e non le devo sprecare, ma io non so come si fa a non sprecarle. Non
so cosa altro fare se non andare a scuola, fare i compiti, a volte vedere un’amica e leggere. Vorrei che accadesse qualcosa, ma
non riesco a capire bene cosa. Per un periodo lo ripeto ciondolando per casa, “voglio
che succeda qualcosa”, ma non so che altro fare. Voglio che accada come nelle serie
tv o nei libri che leggo, in cui dietro l’angolo c’è sempre qualche evento
fuori dall’ordinario: scappi con una zattera lungo un fiume, ricevi in eredità un condominio, una zia ti adotta, una coppia di contadini ti adotta, un gruppo di prozie ti adotta.
Di tanto in tanto c’è qualche sprazzo: vinco un concorso per un disegno, inizio
un corso di teatro, mi slogo una caviglia e devo andare in giro con le
stampelle. Ma per il resto del tempo leggo.
Leggo seduta e sdraiata, la sera e la mattina. Leggo i libri
della biblioteca di classe e, dato che la mia professoressa non vuole che si
leggano più libri insieme, e io non sono d’accordo, nel tempo in cui finisco
quello della biblioteca ne leggo altri due dei miei a casa.
Leggo quasi tutto il tempo per non sentire l’odore della primavera.
L’Odore è difficile da sopportare perché è troppo bello e non lo so gestire. Allora
spero di perdermi nel libro e dimenticarlo, ma a volte l’Odore mi raggiunge
anche lì, tra le pagine. Si infila in mezzo ad altri luoghi, in scuole di magia
e paesaggi nordici, in mezzo a fiumi sperduti e dentro a case immense.
Ore dopo alzo la testa dalle pagine, stordita, e l’Odore mi
colpisce ancora di più. Mi dice anche che l’estate si avvicina e l’estate mi terrorizza. L’estate è una distesa vuota e assolata alla quale è difficile
sopravvivere.
Adesso, quando sento l’Odore, penso che sia
meraviglioso. Penso anche che era meraviglioso non saperlo gestire. Pochi
istanti dopo, in genere, ho il panico, perché mi ricordo che non lo so gestire neanche adesso.
Un paio di settimane fa ho iniziato a sentire l’arrivo della
primavera. Ho iniziato a fare yoga fuori, a guardare le piante e i boccioli che
spuntavano, addirittura ad impegnarmi a stare in giardino senza fare niente,
come racconto qui.
E ho iniziato a essere presa dal panico dell'arrivo della primavera con tutti i suoi pensieri: devo uscire fuori -
non posso stare dentro - cosa posso fare - devo uscire fuori - mi brucerò se non
metto la crema - devo uscire fuori - quali cose si possono fare fuori - potrei smettere di fare
qualunque cosa che non mi permetta di stare fuori - oh sono qui fuori sdraiata
sul prato ma mi sto annoiando, ma non dovrei annoiarmi, perché sono fuori ed è
primavera e quindi va sfruttata la primavera.
L’Odore mi chiede che cosa io
stia facendo di straordinario, cosa gli rispondo?
L'altro ieri ha nevicato per un giorno intero e tutto si è ricoperto di neve. Ho fatto un dolce e bevuto una tisana. Ho messo due golf. Ho detto: “È inverno” ma sapevo che non lo era, e mi è venuto di nuovo il panico.
Allora mi sono preparata per l’arrivo dell’Odore: ho iniziato a guardare le foglioline verdi spuntare da sotto la neve e il sole fare capolino; ho spinto il naso fuori, pronta.
Questa volta appena arriverà troverò il modo di salutarlo.
Photo by Rodion Kutsaev on Unsplash
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